Medico e scienziato britannico. Rappresentante dell'eclettismo scientifico di
stampo illuminista, svolse la sua attività a Londra occupandosi - oltre
che di medicina - di chimica, paleontologia e geologia. Nel 1817 descrisse la
malattia tuttora nota come
morbo di P. e compì notevoli
osservazioni cliniche sulle complicazioni dell'appendicite (Hoxton, Middlesex
1755 - Londra 1824). ║
Morbo di P.: malattia cronica e degenerativa
del sistema nervoso extrapiramidale. Insorge in età matura o avanzata ed
è caratterizzata da tremore e da ipertonia muscolare, tali da determinare
alterazioni dell'espressione facciale e difficoltà nell'esecuzione dei
movimenti. La causa di questi sintomi risiede nella degenerazione di neuroni
appartenenti al sistema dopaminergico, e adibiti all'elaborazione di dopamina.
La ridotta concentrazione di questa sostanza non consente più un adeguato
controllo inibitorio dell'ipertono muscolare, provocando un progressivo aumento
della resistenza ai movimenti passivi che, per l'alterata possibilità di
decontrazione dei muscoli antagonisti, si svolgono a scatti. I primi sintomi
della malattia sono l'insorgere del tremore e una diminuita destrezza dei
movimenti volontari. L'aumento del tono muscolare basale provoca inoltre la
comparsa dell'inespressività facciale, accompagnata da difficoltà
di articolazione della parola. Le braccia non sono più in grado di
eseguire il movimento oscillatorio e coordinato che accompagna la deambulazione,
che a sua volta risulta alterata. La malattia comporta anche manifestazioni sul
piano psichico (disturbi dell'ideazione, depressione, ansia). La terapia
consiste nella somministrazione di levo-dopa (dopamina), associata con altri
farmaci, oppure sostituita con altre molecole, come la bromocriptina.